Ci sono casi in cui un coniuge già separato ha la necessità di ottenere la modifica della condizioni della separazione con riferimento, tra le altre, all’entità dell’assegno, alle modalità di visita ai figli e all’assegnazione della casa.
Le parti possono sempre chiedere al Tribunale la modificazione dei provvedimenti riguardanti i coniugi e la prole conseguenti la separazione.
Il procedimento si inizia con un ricorso e si svolge in camera di consiglio.
La modifica delle condizioni può avvenire sia in caso di separazione giudiziale sia nel caso di separazione consensuale
Presupposto necessario per ottenere la modifica dei provvedimenti di separazione è la sussistenza di nuove circostanze di fatto, la sopravvenienza di “giustificati motivi”, il mutamento sostanziale e stabile delle condizioni rispetto al momento della pronuncia di separazione. La modifica della situazione patrimoniale deve in pratica, avere carattere oggettivo e deve possedere il requisito della stabilità perchè il giudice possa valutare le rinnovate condizioni economiche al fine di accertare se il nuovo assetto patrimoniale è in grado di portare ad un sostanziale mutamento dei rapporti patrimoniali tra le parti.
Il procedimento si conclude con la pronuncia del decreto da parte del giudice il quale costituisce titolo esecutivo.
I tribunali sono sempre più severi nei casi in cui vengono presentati ricorsi per la modifica delle condizioni di separazione senza che ve ne siano i presupposti. In particolare il Tribunale di Milano, in diverse occasioni, ha condannato il coniuge soccombente al risarcimento dei danni per lite temeraria ( art. 96 c.p.c.) quando il ricorso era del tutto infondato e non erano successi fatti nuovi che giustificavano la domanda di modifica delle condizioni di separazione.
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